venerdì 10 aprile 2009





Accadono delle cose nella vita che ti costringono a fermarti,a riflettere,a capire dove stai andando e come ci stai andando..delle cose che ti obbligano a ristabilire delle priorità,a resettare tutto e a iniziare una nuova pagina. E' quello credo stia accadendo in questi giorni a tutti quelli che non sono coinvolti, lo sono indirettamente o direttamente nella tragedia seguita al terremoto del 6/04/2009 in territorio abruzzese.



Io lo sono indirettamente, in quanto molti dei miei amici erano, causa studi, all' Aquila.



Alle ore 3.32 avverto nel mio appartamento una scossa di terremoto..svegliata di soprassalto corro da mio fratello e dopo aver aspettato la fine, ci vestiamo per uscire. Risaliamo circa mezz' ora dopo.. ancora non sapevo che da lì a poco si sarebbe scatenata una terribile emergenza. Accendo la tv e apprendo quello che tutti ormai sapete. Ma non immaginavo le conseguenze. Il pensiero corre subito ai ragazzi che conosco che studiano lì, e cerco invano di rintracciarli. Verso meta' pomeriggio e nei giorni seguenti riesco a mettermi in contatto con tutti e a ricevere informazioni tranquillizzanti sul loro stato di salute. Con tutti. Tranne con uno. Ancora fisso il messaggio inviato da me e dalla mia amica al nostro amico Luca, appresa la notizia del crollo della casa dello studente, ignare di quello che avremmo appreso nelle ore seguenti. Ricordo ancora che sicure di ricevere una risposta immediata abbiamo inviato quel messaggio. Sicure perché mai sarebbe potuta accadere una cosa del genere a Luca. Non che sarebbe stato giusto se fosse accaduta a qualcun' altro, assolutamente no, ma le cose cambiano quando si tratta di una persona che conosci da ormai otto anni, con il quale hai condiviso meta' della tua vita scolastica fin' ora vissuta. Da quella notte non ho più chiuso occhio, ho passato le giornate al telefono con i miei amici aspettando e dando notizie nell' affannosa speranza di un esito positivo, e guardando i servizi televisivi portati avanti da giornalisti INCAPACI DI SVOLGERE IL LORO LAVORO, INSENSIBILI ALLE DISGRAZIE ALTRUI, CARENTI DI INTELLIGENZA EMOTIVA E NON SOLO, AMANTI DEL PARLARE PER IL PARLARE, LA CUI AMORALITÀ' HA PERMESSO CHE FOSSERO TRASMESSI SERVIZI PRIVI DI INFORMAZIONI, RICCHI DI GOSSIP E NOTIZIE NON ACCERTATE COME QUELLE A CUI AVETE ASSISTITO IN QUESTI GIORNI.



Fino all' ultimo non ho mai smesso di sperare, mai mai mai e poi mai..e a chi mi diceva che ormai non c'erano possibilità rispondevo che non potevo smettere di sperare, perché magari Luca in quel momento stava lottando per la sua vita e questo avrebbe significato abbandonarlo, non credere in lui. Anche quando nelle prime ore della mattina del 9/04/2009 mi hanno comunicato la notizia del ritrovamento del corpo privo di vita, non ci ho creduto..ho pensato che avessero sbagliato il riconoscimento, ho pensato che Luca fosse da qualsiasi altra parte ma che di certo non fosse il suo corpo quello. E invece no. Poi ho dovuto crederci pur non volendo. Ricordo la sensazione stranissima che ho avuto percorrendo il vialetto del cimitero.. camminavo ma era come se le mie gambe si rifiutassero, come se volessero farmi voltare indietro e scappare, come se procedessi contro un vento fortissimo che rallentava i miei movimenti. Davanti allo strazio della famiglia ho capito che non c' era più nulla da fare.. davanti a quella bara con su scritto : "Luca: 1989-2009". Ma ancora non ci credo, non posso crederci..non è possibile che quel ragazzo cosi' solare, sempre con il sorriso sulle labbra ( e che sorriso..ihihi..a 365 denti stile julia roberts ) non ci sia più. Oggi il funerale è stato un duro impatto con la realtà.. vedere quella bara, la sua dolcissima ragazza non volersene più staccare, i suoi cari abbandonarsi ad un dolore che non conosce limite.. uno dei suoi amici dargli l' ultimo saluto come a Luca di sicuro avrebbe fatto piacere.. ma Luca il suo segno lo ha lasciato, perché grazie a Dio è nata la bellissima Marta, di cui Luca di sicuro seguirà i passi vigile come avrebbe fatto se solo avesse potuto. Per me, come per tanti altri, Luca non è morto..è qui sempre con noi..quello che possiamo fare e non dimenticarlo e portarlo sempre nel nostro cuore..



Vorrei ricordarlo, come l' ho sempre conosciuto..con il sorriso e con quella sua immensa simpatia..
Mi stringo inoltre intorno a tutte le famiglie delle vittime e delle persone che hanno salva solo la vita perché hanno perso tutto il resto..
Purtroppo è dovuta accadere una cosa del genere, perché capissi che non si deve dare nulla per scontato, spesso non si dimostra alle persone il proprio affetto, o si litiga per stupidaggini o ci si impunta, pensando che loro tanto ci siano sempre..ma non è così.. davvero si dovrebbe vivere sempre come se fosse l' ultimo giorno e si dovrebbe amare come se fosse per sempre..



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